Nel periodo autunno inverno è bello spostarsi in Liguria e sul versante Piemontese più vicino al confine Ligure con inerpicarsi tra i boschi di faggio e castagno ricoperti dalla neve e agevolati dal clima meno pungente.
Tra le escursioni fatte in questo ultimo periodi dell’anno, ci siamo divertiti a partire da CALDIROLA per salire al Monte Giarolo e al Monte Ebro, con rientro passando dal Rifugio Orsi (aperto anche nella stagione invernale).
Sull’Alta Via dei Monti Liguri ci siamo divertiti nel tratto che va da Piani di Praglia sul SENTIERO DEI LAGHI DEL GORZENTE.
Da Masone abbiamo fatto sopralluoghi a Rossiglione nella Valle Gargassa tra le “Rocce Nere” e all’0lbicella in alta valle Orba. Infine siamo andati a Punta Martin partendo dal Passo del Turchino.
In Estate mi diverto a salire “al fresco” sfruttando i nostri appennini, quelli che vedo dalla finestra di casa al mattino prima dell’alba.
Da Oviglio si riesce, nelle mattinate nitide a vedere la chiesetta sul Tobbio (1092 m.s.l.m) e in un certo periodo dell’anno il sole spunta proprio da li.
In questi giorni mi è capitato quindi di andare verso Voltaggio e salire sino agli Eremiti. Da qui ho tracciato tre itinerari che saranno utili per le visite guidate nel Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo nei mesi autunnali e primaverili.
Il primo sentiero è quello che va a scendere sino ai Laghi della Lavagnina seguendo il 402, Il secondo sale verso Trisobbio e si inerpica in costa alta per poi scendere ai Laghi e riprendere il sentiero verso gli Eremiti ed il terzo è la salita classica con il sentiero 401 al Monte Tobbio.
Da Caldirola invece ho sfruttato il sentiero 106 che sale sino al Rifugio degli orsi e poi si inerpica in salita sino al Monte Ebro (1700 m.s.l.m.) per poi ritornare ad anello seguendo la costa alta passando dai Monti Cosfrone 1659 m.s.l.m. , Pana’ 1559 m.s.l.m. per giungere all’arrivo della seggiovia e proseguire verso il Monte Giarolo (1473 m.s.l.m) e ritornare a Caldirola per le pista da DOWNHILL
Insomma un bel modo per allenarsi e cercare laghetti, ruscelli e vette per curare la vista e il cuore nella calda estate del 2022
PROSEGUONO i sopralluoghi che ci porteranno quest’autunno a fare tanti nuovi percorsi tra Langhe e Monferrato.
Oggi però mi sono spinto nel genovese con passaggi nel Savonese e più precisamente a Tiglieto, per proseguire verso il Lago di Caicia e seguendo le indicazioni arrivare al Passo del Faiallo e alla punta del Monte REIXA lungo l’alta via dei Monti Liguri (AV)
In partenza da Tiglieto ho visitato la Badia circestense, luogo di culto cristiano cattolico situato all’interno del comune, nella città metropolitana di Genova risale al XII secolo ed ha ospitato la prima comunità di monaci cistercensi al di fuori della Francia
Purtroppo la problematica della Peste Suina e la poca possibilità di muoversi liberamente tra i sentieri mi ha costretto a fare la maggior parte dei miei passi su asfalto. Ho quindi raggiunto il Lago di Caicia, un bellissimo luogo incantato che meriterebbe il rispetto di tutti i visitatori ma che purtroppo subisce come tanti luoghi la maleducazioni di chi si improvvisa MERENDEROS domenicale e deturpa il paesaggio.
Se anche voi, incuriositi vorrete andare a visitarlo vi prego di rispettare la natura e soprattutto le persone del luogo che si vedono invasi da SUV E SPANTEGA che invadono le loro tranquille proprietà pretendendo di parcheggiare sui prati o di salire addiruttura il sentiero in auto.
Il mio pellegrinare poi è proseguito verso il Passo del Faiallo, finalmente su sentiero per raggiungere FORTE GEREMIA e ad anello IL MONTE REIXA lunga l’alta via dei Monti Liguri, con paesaggi suggestivi sugli appennini sopra a Genova aeroporta ed Albissola Marina.
DOMENICA AD OVIGLIO con partenza da Via XX settembre AREA PROLOCO si svolgerà la settima edizione di ANIMO, la camminata no profit in favore della LILT e del Reparto di Oncologia dell’ospedale SS. Antonio e Biagio di Alessandria organizzata dal Camminovigliese e dall’Unione Sportiva Oviglio in collaborazione con enti e associazioni di tre comuni OVIGLIO, BERGAMASCO E CARENTINO.
La solidarietà è al centro di questo progetto e tutte le offerte raccolte saranno devolute in beneficenza.
L’offerta minima richiesta è di 10 euro, tutti i partecipanti alle due camminate, una media di 8 km e una lunga di 15 km avranno la possibilità di usufruire dei punti ristoro sul percorso organizzati da PROLOCO di Oviglio (pranzo) di Carentino e Bergamasco ( sul percorso).
Il comune di Oviglio mette a disposizione due punti Acqua sul percorso.
A vigilare sui viandanti, oltre alla protezione civile dei comuni, Edoardo Penna e Gli amici di Alessandro che guideranno la camminata media, Devis Zamburlin e il gruppo Unione Sportiva per la camminata lunga.
La Croce Verde di Felizzano sarà presente con un punto di primo soccorso.
Il percorso lungo (15 Km) si snoda nei territori di OVIGLIO CARENTINO E BERGAMASCO e prevede una alternanza tra sentieri sterrati, asfalto e ghiaia. Suggestivo il passaggio sulla dismessa ferrovia Alessandria – Cavallermaggiore. Il percorso medio invece passa tra i territori di OVIGLIO E CARENTINO (8 km).
Oviglio Arte garantirà per i più piccoli nell’area attrezzata giochi per i bambini e IL BAR DELLA PROLOCO garantisce il servizio bar.
PER ULTERIORI INFORMAZIONI CONTATTARE 3347918068 DEVIS anche tramite whatsapp.
ritrovo ed iscrizioni camminata lunga dalle 8.30 PARTENZA ore 9 arrivo previsto intorno alle 12.45/13
ritrovo ed iscrizioni camminata media dalle 9.15 PARTENZA ore 10.30 arrivo previsto intorno alle 12.45/13
PASTA PARTY dalle 13 (per ogni partecipante garantito 1 piatto di pasta, 1 dolce, 1 bottiglia d’acqua) AL BAR PROLOCO in vendita BIBITE, BIRRA, VINO, CAFFE’, PANINI.
VI ASPETTIAMO PER AIUTARE LA RICERCA
GRAZIE A TUTTI GLI AMICI CHE CI STANNO AIUTANDO NELLA REALIZZAZIONE DELLA MANIFESTAZIONE, AI SINDACI E AMMINISTRAZIONI DEI TRE COMUNI INTERESSATI E TUTTE LE ASSOCIAZIONI COINVOLTE
assolutamente sì, ma devono essere tenuti al guinzaglio
ci sono dei premi?
durante il pranzo LOTTERIA con premi offerti da GRIGI CLUB OVIGLIO Ginetto Armano
E se piove?
non pioverà!! 🙂
ESISTE UNA SEGNALETICA?
SI le frecce sono gialle e ci sono sia a terra che su cartello agli incroci, il percorso è nominato come 1 sui cammini del camminovigliese. Potrà essere fatto anche in altre occasioni in autonomia.
Nella giornata del 24 aprile, sono stato impegnato, invitato dai ragazzi de #ilgrandecamminodelmonferrato in una bella escursione di 9 km tra i filari dei vigneti di AGLIANO (AT) e tre cantine inserite nel circuito del Giro del Nizza 2022.
Facente parte dell’organizzazione anche lo Slowfood Alessandria.
E’ stata una bella esperienza conoscitiva del territorio nicese, con finalità enograstronomiche, ci ha permesso di conoscere i vini locali, sempre più rinomati e raffinati.
Gli escursionisti hanno potuto degustare i vini del Nizza ed ammirare il paesaggio Monferrino, osservare piante e fiori caratteristici di queste zone e scoprire la storia di Agliano Terme.
L’origine latina di Agliano è dimostrata da alcuni reperti archeologici ritrovati sul luogo, per esempio la lapide incisa in onore di Antonio Scapula, probabilmente lo stesso inviato in Britannia verso la metà del I secolo d.C. al fine di sedare un’insurrezione. L’iscrizione fu rinvenuta nelle fondamenta dell’antica Chiesa dei SS. Michele e Bovo.
Gli storici di Agliano giudicano il Medioevo come l’epoca di maggior interesse. La notorietà di Agliano ebbe inizio con la terza casata dei signori di Agliano: Bonifacio di Agliano, figlio di Belda e di Guglielmo di Moncucco, sposò la vedova di Manfredo I Lancia, che trasferendosi ad Agliano portò con sé la figlia Bianca avuta dal primo marito. L’imperatore Federico II di Svevia, colpito dalla splendente bellezza di Bianca, se ne innamorò perdutamente e, nonostante fosse già ammogliato, ebbe da lei tre figli: Costanza (1230 -1307) che sposò Giovanni III Ducas Vatatze, imperatore d’Oriente, Manfredi (1232 – 1266) poi succeduto al padre al governo del regno di Sicilia e Violante (1233-1264) che andò in sposa a Riccardo Sanseverino conte di Caserta.
Nel 1531 Agliano passò ai Savoia. Nel 1629 la popolazione del paese fu decimata dalla peste, mentre a causa degli spagnoli si deve la definitiva distruzione del castello, già assediato dalla famiglia Solaro di Asti nei primi anni del XIV secolo, ed in seguito ricostruito grazie alla nobile famiglia astigiana dei Guttuari, a lungo feudataria.
Sui ruderi del castello fu edificata la chiesa di San Pietro, successivamente demolita nel 1770. Sulla piazza del paese, da cui si può godere un suggestivo panorama dell’Astesana, sorgono due chiese: per prima si incontra la parrocchiale di San Giacomo Maggiore, costruita per sostituire le tre precedenti intitolate a San Michele, a San Pietro e a San Gaudenzio. Venne successivamente riedificata nel 1657 da tutta la comunità dopo la distruzione del precedente edificio dovuta agli spagnoli. Al suo interno si possono osservare numerosi altari in marmo policromi, costruiti verso la metà del Settecento, e il pregevole crocefisso ligneo quattrocentesco.
Poco distante possiamo trovare la Confraternita di San Michele risalente all’epoca barocca, attualmente sconsacrata.In piazza Castello è possibile ammirare la Torre del Antico Castellano che risiedeva lì. Quella torre attualmente è visitabile ed è di proprietà dell’acquedotto,
Nella frazione Molizzo, situata a nord vicino al comune di Montegrosso, sorge su una collina, circondato da cipressi secolari, il santuario dell’Annunciazione, originariamente sede di monaci eremiti. L’origine del toponimo della frazione, secondo alcuni storici, potrebbe essere collegata a qualche esponente della famiglia Giordano di Agliano che nel principato del Molise, nel Regno di Napoli, ebbe incarichi ed onori.Vicino alla frazione Monsarinero è possibile ammirare la chiesa di S. Sebastiano e Bovo.
La chiesa sorge su un antico cimitero di origine romana (individuabile per ritrovamento di una lapide). La frazione probabilmente prende il nome dalla chiesa demolita di San Michele e Bovo dove fu edificata l’attuale chiesa.
Prossimi appuntamenti a Maggio con un’escursione nel Basso Monferrato IN UN TOUR DI CASTELNUOVO CALCEA in attesa che si risolva il problema della peste suina e si possa tornare nell’Alto Monferrato.
I MIEI PERSONALI COMPLIMENTI ai ragazzi del GrandeCamminodelMonferrato che stanno lavorando bene sul territorio e si stanno facendo promotori di molte iniziative per integrare e migliorare la rete di produttori locali al fine di far conoscere il Monferrato in tutta Italia.
DOMENICA IL CAMMINOVIGLIESE VA IN TRASFERTA NEL BASSO MONFERRATO.
Domenica 10 Aprile, dalle 10.00 alle 19.00, l’ Enoteca Regionale del Monferrato, l’enoteca degli infernot e Fotosintesi organizzano una degustazione di vini monferrini in una location meravigliosa come l’Ecomuseo della Pietra da Cantoni a Cella Monte.
Noi del camminovigliese saremo presenti con i nostri passi!!! Ci cimenteremo in una Bella escursione ad Anello da Cella Monte a Terruggia nell’ambito del progetto SUNDAY SESSION in collaborazione con Enoteca degli Infernot. Dalle 10 alle 19 sarà possibile degustare 18 etichette, 2 per comune della core zone UNESCO.
Ritrovo camminata alle 9.45 a Cella Monte di fronte al Bar Il Carpino.
Prenotazione obbligatoria al 3347918068. 11 km e 500 metri 259 D+ Costo 10 euro comprensivo della visita alla Torre (abitazione privata) gentilmente concessa da Enoteca degli infernot.
Non è compresa la degustazione. info degustazione 3458186900
Una esperienza di GUSTI, SAPORI, AROMI, NATURA, SUONI E CAMMINO DA NON PERDERE!!!!!!!
INFO DEGUSTAZIONE
Le forze dei giovani team dell’Enoteca degli Infernot e dell’Enoteca Regionale di Casale Monferrato (momentaneamente chiusa per lavori di ristrutturazione) si fondono per riempire di suoni e gusti una location meravigliosa come l’Ecomuseo della Pietra da Cantoni a Cella Monte.
Musica d’autore, selezionata in vinile, farà da sottofondo a un interessante banco di assaggio costituito da 18 vini, le cui uve provengono esclusivamente dai 9 Comuni (2 per ciascuno) riconosciuti nel 50° sito Unesco “Langhe, Roero e Monferrato” come “Monferrato degli Infernot”. L’ingresso nel cortile dell’Ecomuseo rimarrà libero e gratuito, così come la fruizione delle mostre fotografiche che verranno allestite in collaborazione con artisti esclusivamente locali.
Saranno inoltre presenti le opere di artigiani locali che lavorano la pietra da Cantoni. I contenuti artistici ed espositivi dell’evento saranno curati da Fotosintesi, progetto nato nel 2021 come proposta itinerante rivolta alle aziende vitivinicole del Monferrato e volto a valorizzarne gli spazi in modo nuovo e coinvolgente, che presenterà in questa occasione la sua anteprima per il 2022 ai produttori ed al pubblico.
• Quando: Domenica 10 Aprile, dalle 10 alle 19 (evento rinviato in caso di maltempo) • Dove: Cortile Ecomuseo della Pietra da Cantoni, Piazza Vallino, Cella Monte • Cosa: Evento culturale di promozione dei vini tipici locali, con particolare focus sui vini dei 9 Comuni della Core Zone Unesco “Monferrato degli Infernot” • Prezzi: 10/20€ in base all’opzione scelta di degustazione.
A Marzo due nuove escursioni in Monferrato, la prima andremo a visitare l’ippocastano secolare in paese a Casorzo e poi raggiungeremo tra le campagne il Bialbero.
Nella seconda invece partendo da Sala Monferrato, visiteremo i concentrici di Cella Monte e Rosignano Monferrato.
NELLA GIORNATA DEGLI INNAMORATI ho deciso di regalare a voi un pò di Anelli escursionistici in MONFERRATO.
Comuni interessati Sala Monferrato e Moleto, Cella Monte e Rosignano Monferrato.
Nella prima escursione tanti boschi, tartufaie e vigne. Tra le cose che potrete osservare anche due chiesette romaniche, una big bench a Sala Monferrato e il museo del vinile A Moleto il famoso Bar Chiuso che da maggio a ottobre è luogo cult per aperitivi e giornate al sole. Km 10.500
IL SECONDO ANELLO va dal Comune di Sala Monferrato a Rosignano Monferrato e Cella Monte per poi ritornare sempre su sentiero a Sala da dove eravamo partiti.
Tra le cose da vedere due INFERNOT, una a Rosignano Monferrato e uno a Cella Monte dove troverete anche l’ecomuseo della Pietra da Cantone. Due BIG BENCH una a Rosignano (vicino all’infernot) e una a Sala Monferrato (non ci si passa con il percorso, ma la potrete scoprire nel secondo anello) km 11
Vi consiglio come sempre di fare la massima attenzione ai sentieri, non ci sono sempre i segnali bianco e rossi dei sentieri regionali perchè gli anelli che propongo sono dei mix di più sentieri.
Se vi interessa percorrerli il 27 febbraio organizzo una escursione da Moleto a Sala e ritorno.
per info 3347918068 – le escursioni possono essere organizzate anche per gruppi e singoli per tutte le zone del monferrato.
Per costi e organizzazione vi invito a contattarmi come sopra.
Scrivo raramente di politica e chi mi conosce sa il motivo, ma oggi vorrei utilizzare questo mezzo per dare risposte a chi mi chiede info sulla peste SuinaPiccola premessa: ieri sera riflettevo su quanto Berlusconi sia un genio della comunicazione mentre al Ministero della Salute non sanno nemmeno dove sia di casa…
Nel primo caso si riesce a far passare una manovra di egocentrismo grande come l’Italia come un passo indietro per il bene del paese, nel secondo caso, dopo il covid la peste suina ed il Piemonte stanno diventando alla pari della Londra del 1665 un problema insormontabile.
Per la nostra costituzione il presidente della repubblica – ad oggi – viene eletto in parlamento dai grandi elettori. Non ci si candida, non siamo negli Stati Uniti.In Italia vengono proposti dei nomi dalle forze politiche, non posso da solo farlo in autonomia! Quindi non necessitano passi indietro, perché i tuoi stessi alleati non ti hanno realmente candidato.
Ma qui sta il genio della comunicazione far pensare alla gente che tu sei un eroe senza ragione, riprendendo il centro della Piazza e dividere i tuoi alleati per riguadagnare la tua posizione di leader maximo. Il cinghiale e la Peste suina invece non si sono candidati ma il Ministero ha deciso che erano candidabili.
Ci ritroviamo quindi in Piemonte a non sapere bene cosa fare con questa bomba lanciata tra Piemonte e Liguria da Speranza e Patuanelli, che a livello di competenze non penso comprendano il disagio che hanno generato. Ti dicono che c’è un problema e ti mettono in zona rossa, tanto hanno visto che con il covid è andata bene.
E poi?
E poi niente, la soluzione è allargare a dismisura questa area rossa senza dare grandi indicazioni ma imporre divieti. Per arginare l’area e controllarla dovrebbero mettere sul tavolo un numero di forestali numeroso quanto le truppe di Napoleone al suo passaggio al colle del Gran San Bernardo. Dovrebbero creare corridoi dove foraggiare i cinghiali, perché il cinghiale si sposta alla ricerca di cibo, vedere chi è malato e chi no ed intervenire. Invece che si fa? Divieto di caccia, limitazioni a muoversi per i pastori, stop alle escursioni guidate in un’area che va dalla Liguria al Piemonte dove il turismo degli sportivi è una risorsa grande per le attività locali. Non si discute che la peste suina sia un problema, che abbia il 90 per cento di mortalità, che sia altamente trasmissibile tra cinghiale e suino, che se trasportata sotto gli scarponi di chi calpesta le eiezioni dell’animale infetto le possa spargere e sia pericolosa per gli allevamenti di suini.
Ma comunicate come si deve le cose.
Il bosco non chiude per ferie, gli animali, i predatori, il lupo, i corvi, le volpi che si possono avvicinare alla carcassa si spostano sul territorio. Possibile che i casi di peste suina fossero presenti in Slovenia e Ungheria, Germania e Polonia e poi all’improvviso arrivano in Piemonte saltando Trentino, Veneto, Friuli…. in queste zone non ci sono casi?
Il cinghiale copre 20 km al giorno e muore dopo 4 giorni dall’infezione. Come è arrivato volando oppure ha mangiato residui di cibo provenienti da quelle zone lanciati da un viaggiatore di quei paesi sopra citati?
Calcolatrice alla mano e giornale davanti penso sempre di più che il Silvio sia un genio del Marketing economico e politico e il cinghiale poverino sia vittima di quella Speranza che da due anni ci manda bollettini giornalieri del CTS. Gli italiani vanno informati ed educati altrimenti succede che uno diventa un Eroe senza ragione e il cinghiale un problema senza fine.
PS LA PESTE SUINA NON SI ATTACCA ALL’UOMO O AD ALTRI ANIMALI.
PS DEL PS che i cinghiali siano diventati un problema per numero di incidenti stradali e politiche di contenimento sbagliate si sa, ma possibile che si arrivi a creare una zona rossa per autorizzare a scelte piu’ radicali tra qualche mese??? A esser maliziosi poi ci si prende… e con Silvio amici non ce l’ho ma era utile per fare un confronto
Eccomi di ritorno dal CAMMINO DA QUI PASSO’ FRANCESCO ideato da Angela Serracchioli un bel percorso studiato per visitare da pellegrino i luoghi più significativi della vita di S. Francesco
260 KM quelli che ho percorso sui sentieri di Da qui passò Francesco per andare a salutare la tomba del Santo in un pellegrinaggio dal Santuario della Verna (Arezzo) che mi ha visto passare per paesi e città medievali incantevoli, Sansepolcro, Città di Castello, Gubbio, Assisi, Spello attraversando due regione la Toscana e l’Umbria sempre a cavallo degli Appennini (5600 m di dislivello in salita e 6380 in discesa) D+ 11980, concludendo il viaggio a Spoleto.
Questi i numeri del viaggio che mi ha portato a conoscere un tratto d’Italia sul quale non avevo mai camminato, che mi ha regalato molto sia da un punto di vista storico e culturale che da un punto di vista di conoscenze e nuovi incontri.
L’arrivo ad Assisi dalla Porta San Giacomo è molto suggestivo e le accoglienze Francescane sul percorso fanno apparire questo cammino come il più vicino a quello di Santiago de Compostela in Italia.
L’energia che regala la Basilica superiore e quella inferiore dedicata al Santo è altissima e va vissuta per essere condivisa.
Un percorso che vede una natura vivacissima sui sentieri appenninici con tantissime specie arboree, floreali e ricca di Farfalle che costanti accompagnano i passi del pellegrino verso le città.
Gli eremi incontrati sul cammino sono tutti ben tenuti e raccontano storie secolari.
Un viaggio che suggerisco a tutti e che proseguirò a partire dal 29 luglio alla volta di Monte Sant’Angelo per ripercorre la via che Francesco seguì verso L’arcangelo.
Per chi volesse seguire il proseguio del viaggio e vedere il foto racconto delle 8 tappe già percorse vi invito a cliccare qui:
le foto non sono commentate per permettere a tutti di osservarle senza essere influenzati dai miei pensieri e nel caso decideste di partire non farvi forviare da pregiudizi o informazioni che potrebbero non rispecchiare la vostra idea di viaggio/pellegrinaggio
Una nota di colore, dove cammino nelle estati che sono segnate dal calcio nazionale pare io porti fortuna alla nazione dove muovo i miei passi.
Nel 2016 cammino portoghese, PORTOGALLO campione d’Europa, nel 2018 cammino verso Mont Saint Michel da Paris, FRANCIA campione del Mondo, oggi 2021 cammino in terra italica e ITALIA campione d’Europa 🙂 chissà che non riesca ad arrivare a S. Micheal mount nel 2024 per favorire gli inglese .-) (meglio di no)