Bellissima escursione in terra Ligure, partenza da Varazze (Via del Piave) percorriamo il sentiero con segnavia croce rossa e punto e linea rossa sino al Beato Jacopo dove decidiamo di non salire sul sentiero di sinistra per il Monte Beigua e proseguiamo a sx verso l’Eremo.
Raggiunto l’Eremo torniamo verso ponente incontrando gli abitati di Sciarborasca e Schivà per arrivare su SP66 alla spiaggia di Cogoleto.
Da qui risaliamo verso Varazze attraverso la ciclovia del Beigua dai Piani d’Invrea.
Percorso lungo 25 km con un discreto dislivello 377 D+
La ciclo pedonale Varazze-Cogoleto-Arenzano è un itinerario che inizia all’estremo levante di Varazze, attraversa Cogoleto e termina ad Arenzano. Un percorso che, seguendo il tracciato della vecchia sede ferroviaria Genova-Ventimiglia inaugurata nel 1868 e dismessa nel 1968, si snoda per circa 11 km.
IL PERCORSO sull’ex ferrovia è molto bello e suggestivo, con scorci che si aprono sul Mar Ligure tra scogli e spiagge di ghiaia scura e bianca.
Su questo percorso si possono fare diverse escursioni e si possono trovare diverse soluzioni in termini di Km.
Se siete interessati contattate il 3347918068 DEVIS
DA DOMENICA 12 FEBBRAIO torniamo a camminare sulla STRADA FRANCA DEL MONFERRATO per tre appuntamenti.
RITROVO DAVANTI ALLA CHIESA PARROCCHIALE DI ABAZIA DI MASIO ore 9.45 e partenza ALLE 10 con RIENTRO entro le ore 13 per un bel collinare nelle terre masiesi.
il 19 invece saremo impegnati a CASSINE e il 26 a BERGAMASCO
Qui le immagini del sopralluogo fatto a CASSINE sul giro che verrà proposto
PER INFORMAZIONI SULLA CAMMINATA DI ABAZIA DI MASIO 3347918068 ISCRIZIONI SU WHATSUPP
Domenica 22 gennaio si è svolta una bella escursione di 13 km tra le colline di FIONDI E RIVARONE con arrivo e partenza dall’approdo del Fiume Tanaro.
Bei panorami sulla pianura tortonese, la Valle Scrivia e gli appennini della Liguria, imbiancati dalle recenti nevicate. Il percorso ad anello ha sfruttato i sentieri 613 e 607, ringraziamo il CAI di Valenza per l’attenta manutenzione sul tracciato e la sentieristica aggiornata al punto di partenza con un bel tabellone esplicativo.
i trenta partecipanti hanno potuto anche visitare, anche se solo all’esterno, la Chiesa di San Zeno, nell’omonima località.
Domenica 29 gennaio quarta tappa a SAN SALVATORE MONFERRATO.
Ringraziamo il Comitato della Valle, Il Sindaco e il Comune di Rivarone, la Delegazione Fai di Alessandria che organizza l’evento in collaborazione con Il camminovigliese.it e tutti gli escursionisti che con passione stanno passeggiando con noi nel Basso Monferrato.
CONFERMATA LA CAMMINATA DI DOMENICA sulla STRADA SERRA del BASSO MONFERRATO.
Terza tappa sulla Strada Serra in favore della divulgazione del paesaggio e del territorio sul sentiero 607 bianco e rosso della sentieristica regionale.
Il sentiero tutelato nel suo percorso dal CAI DI VALENZA che in questo tratto si occupa della segnaletica e della manutenzione è al centro del progetto del Comitato di Valmadonna per favorire il turismo lento in queste zone.
Il FONDO PER L’AMBIENTE ITALIANO DA SEMPRE vicino a queste tematiche ha organizzato in collaborazione con il camminovigliese.it e la guida ambientale escursionistica DEVIS ZAMBURLIN quattro incontri sul percorso.
I primi due anelli di MONTECASTELLO e VALMADONNA hanno visto la partecipazione complessiva di una settantina di escursionisti.
La camminata di Domenica sarà su sentiero nella prima parte per poi svilupparsi in collina e su asfalto, per concludersi nuovamente su sentiero prima di rientrare a centro paese.
Obbligatori visto il clima ed il periodo scarponcini e bacchette. La possibilità di terreno fangoso e scivoloso c’è e quindi meglio essere sicuri.
Partenza ore 10 dall’approdo del Tanaro, ritrovo 9.45 – rientro previsto entro le ore 13
Il Monte delle Figne, 1172 m, si trova nel versante padano dell’Appennino Ligure, poco a nord dello spartiacque ligure-padano (che passa per il vicino monte Taccone). La cima, attraversata dal confine amministrativo tra le province di Genova e Alessandria (zona del Parco Regionale delle Capanne di Marcarolo), è la vetta più elevata di quest’area (che comprende anche i monti Tobbio,Taccone e Poggio).
Ho scelto di partire da PONTE NESPOLO nei pressi della BAITA DEL GORZENTE da dove inizia (retro Baita) il sentiero per salire al Monte Tobbio. Il percorso sale sino ad una jeeppabile che giunge a salire attraverso boschi di castagno sino ad una deviazione che a SINISTRA porta direttamente al Tobbio (1092 m) e a DESTRA prosegue verso la nostra destinazione PASSANDO PRIMA DAL passo Della DAGLIOLA e poi dalla Cascina Carosina dalla quale inizia il sentiero con due croci che arriva alla vetta del Figne (1171 m)
LA SALITA è MOLTO BELLA e PANORAMICA e permette di osservare dal Figne la chiesetta del Monte Tobbio e nelle belle giornate il MONVISO.
il paesaggio è quello tipicamente appenninico e in questi giorni è sferzato da un vento gelido che porta nuvole., infatti giunti in vetta purtroppo non riusciamo a vedere il sottostante LAGO NERO, già raggiunto nelle scorse escursioni.
Il rientro viene effettuato riprendendo la via al contrario visto purtroppo il sopraggiungere del brutto tempo.
Al rientro pur avendo la possibilità di intraprendere (per fare un anello) il sentiero 422 che passa vicino al Gorzente SI è DECISO DI RITORNARE SULLA VIA CHE GIA’ SI CONOSCEVA visto che i miei compagni di viaggio iniziavano ad accusare stanchezza.
Sarà occasione per tornare su questo sentiero e riprenderlo da li.
SE VI PIACCIANO QUESTI TERRITORI e volete fare una escursione CONTATTATEMI AL 3347918068 sarà un piacere accompagnarvi in questi luoghi ricchi di storie e natura.
Si è svolta domenica 15 gennaio la seconda tappa del tour conoscitivo della Strada Serra del Monferrato., presenti 36 volenterosi escursionisti che si sono cimentati in una bella passeggiata collinare di 10 km.
Partenza dal Piazzale della Chiesa Parrocchiale di Valmadonna il gruppo è salito lungo il Viale che precede il cimitero del sobborgo. Lasciato alla destra il cimitero si sale da prima su un sentiero largo che poi diventa una traccia tra gli alberi sino a giungere al Bric del Pero.
Da qui gli escursionisti sono scesi lungo il sentiero 605 della sentieristica regionale e lungo strada asfaltata sono arrivati a Valenza.
Il rientro è avvenuto da Strada Cerreto per giungere quindi seguendo il sentiero 611 a Villa Rosa. Giunti a Villa Rosa il rientro è avvenuto con il sentiero 607 per Strada Sabbione.
Il progetto nato dalla volontà del Comitato di Valmadonna e dalla passione di Cristina Fornari con la partecipazione al censimento dei Luoghi del Cuore del Fai, sta crescendo di settimana in settimana per presenze ed attenzione specie dei locali.
La prossima camminata si svolgerà a Rivarone Domenica 22 gennaio e la quarta il 29 a San Salvatore Monferrato.
Grazie al Comitato, ai Comuni interessati dal progetto, al Cai di San Salvatore e di Valenza che si occupano delle sentieristica e al FONDO PER L’AMBIENTE ITALIANO.
CALENDARIO AGGIORNATO DELLE ESCURSIONI PREVISTE A GENNAIO DI DOMENICA NEL TERRITORIO DEL BASSO MONFERRATO NELLE ZONE DI Valmadonna, Rivarone e San Salvatore Monferrato
Gli anelli sono tutti di circa 10 km e collinari, 30 posti massimi prenotabili al 3347918068 DEVIS –
DOMENICA 15 GENNAIO 2023 ALLE ORE 10 ci sarà una nuova escursione sui sentieri della STRADA SERRA DEL MONFERRATO.
La delegazione FAI di Alessandria in collaborazione con Il camminovigliese organizza sul tratto di Valmadonna un anello di circa 10 km con partenza dalla Chiesa Parrocchiale (possibilità di parcheggio nelle vicinanze).
Sarà occasione per seguire in parte il sentiero 607 che è la Strada Serra di Valmadonna, una antica via che da Rivarone arrivava seguendo i rilievi collinari a San Salvatore per un percorso collinare di 17 km tra boschi, bricchi e vedute panoramiche su tutto l’arco alpino.
Attrezzatura consigliata visto il periodo, bastoncini, scarponcini o scarpe trail con molto grip, guscio impermeabile. Nelle vicinanze della partenza BAR SOMS dove poter usufruire di ristoro e bagni.
Nella mattinata di Venerdì 6 gennaio, 30 valorosi escursionisti hanno sfidato il fango e la nebbia per scoprire il primo di quattro itinerari ad anello sulla STRADA SERRA DEL BASSO MONFERRATO.
La partenza è avvenuta dal parcheggio di Pavone Alessandrino e seguendo da prima l’argine del Tanaro per poi salire su sentiero sino al Castello di Montecastello ci si è agganciati al sentiero AMC (anello di Montecastello) segnalato dal Comune e l’associazione Passo dopo Passo.
Il sentiero che scende prima verso la Valle per risalire poi verso i ripetitori e quindi agganciarsi sulla strada serra è da sempre uno dei più panoramici delle colline che guardano Alessandria ma purtroppo la nebbia ha guastato la visuale.
La nebbia regala immagini da cartolina comunque, le grandi querce, i boschetti e le figure che si spostavano come ombre hanno regalato suggestive foto.
Il rientro è avvenuto attraverso il sentiero che tocca il Cimitero di Pietramarazzi e giunge nel paese per poi risalire dagli argini e ritornare al parcheggio dal quale siamo partiti.
UN PO’ DI STORIA (appunti di Cristina Franchini)
A Valenza esiste un’antichissima via di comunicazione, ormai dimenticata e
relegata a percorso cantonale, di notevole valore storico e paesaggistico
attribuitogli dalla natura: la panoramica Strada della Serra.
Oggi è una semplice via di campagna, in più tratti ridotta a un sentiero
sovente invaso da vegetazione o finanche cancellato dagli aratri che offre
sorprendentemente la meraviglia di belle vedute panoramiche sulle colline e la
pianura circostanti con colori che rilassano e infondono serenità.
Nel territorio valenzano inizia dal Bric dell’Olio e continua finché arriva
a incrociare la cima della Colla di Valenza. Gira a sinistra in direzione di
Betania, fino ad arrivare in prossimità del Bric del Pero ove, di fronte
all’ingresso di una villa, diventa un piccolo sentiero sulla sinistra che
scende in un boschetto disseminato di piccoli ostacoli.
Prosegue in costa su strada sterrata ed arriva sull’asfalto
di strada Astigliano, ove avanza diritta in direzione del Golf Club
“La Serra” finché, all’ingresso del Club, passa oltre a sinistra su uno
sterrato sino ad intravedere a destra la frazione di Frescondino.
Prosegue su una via che torna a essere asfaltata e al successivo bivio
tiene la sinistra e dopo circa 1 chilometro incontra sulla sua destra la deviazione
per il Santuario della Madonna del Pozzo a San Salvatore.
Nell’intero suo percorso è stata una lunga via d’altura, anche in terra
battuta, per pedoni e bestie da soma in grado di collegare la pianura tortonese
con centri situati ai piedi delle Alpi, attraversando da est a ovest le colline
del Po e del Monferrato, sin da epoca
pre-romana, probabilmente sin dall’età del bronzo. Proseguendo lungo le
creste delle colline lontane dai fondovalle evitava i corsi d’acqua, le paludi
e i dislivelli.
Queste strade erano le più sicure e le più durevoli perché esposte al sole
e hanno rappresentato per secoli una risorsa importante.
La nostra porzione della Strada Serra aveva il suo capolinea
alla Madonna di San Zeno (frazione di Montecastello) e rappresentava un
percorso preferenziale della zona valenzana. Un itinerario che ci rievoca
vicende e narrazioni di epoche antiche, con cronache semplici di borgata,
storie importanti di eserciti e di viaggiatori.
I Romani tracciavano strade rette con ponti e viadotti; infatti, com’è
noto, costruirono lunghe strade rettilinee per scopi militari, politici e
commerciali, anche nel nostro territorio; pertanto le colline del Po non
vennero attraversate da apprezzabili vie romane e
la Strada Serra fu del tutto trascurata. Ma dal III secolo d.C.,
quando l’apparato romano entra in profonda crisi, tutto il sistema stradale
subisce un decadimento incessante fino a scomparire del tutto. I Longobardi stabilitisi nella nostra
zona (600-700 d.C.) tornano a
muoversi sugli antichi percorsi d’altura su vie più dirette e stabili quale
la Strada della Serra che diviene una via pratica per chi
non intende affrontare le selve della pianura imbarbarita e insicura.
Nell’Alto Medioevo
(dal 500 al 1000 d.C.) l’unica difesa è l’isolamento e l’inaccessibilità e
viene a cessare ogni interesse per la conservazione della rete viaria, solo
scabri sentieri e tortuose mulattiere uniscono città, paesi e villaggi.
Probabilmente è in questo periodo che si sviluppano lungo questo percorso
alcuni nuclei abitati, poi borghi medievali più congrui, , come Rivarone,
Montecastello, San Salvatore.
Solo Valenza viene rifondata
sull’altopiano che domina il fiume (zona Colombina) distante da questa via
dove rimane invece ancora per lungo tempo il vecchio borgo di Astiliano.
Lungo il tracciato valenzano della Serra si è rinvenuto un paio
di speroni di ferro riferibili al periodo, provenienti da una sepoltura
scoperta sul Bric Paradiso e oggi conservati al Centro di Cultura.
Dopo l’anno Mille, il percorso valenzano
di questa strada dominata dalla natura degrada nuovamente e perde
poco alla volta i frequentatori; i traffici più ingenti tornano a interessare
la zona pianeggiante e soprattutto le vie fluviali, anche se le strade
principali non sono vincolate da un tracciato unico ma da fasci più o meno
paralleli di percorsi, quale il nostro, destinati a offrire ai viaggiatori
varie opportunità. Pertanto, mentre il
Po diventa determinante per lo sviluppo di Valenza, diversi piccoli borghi
lungo la Strada Serra spariscono, assorbiti da Alessandria e da
Valenza.
Questa via sarà invece ampiamente percorsa da ogni formazione militare che
transiterà o combatterà in Valenza con stretta vicinanza alla vita e alla
morte. Data la sua posizione strategica, Valenza sarà sottoposta a una lunga
fila di rilevanti assedi bellici (come negli anni 1370, 1499, 1557, 1635, 1656,
1696): non conflitti di popolo, ma violente battaglie di estese guerre per il
predominio europeo
Nel Settecento la Serra, sempre nel tratto compreso tra Valenza e il
Tanaro, è luogo di altri sanguinosi combattimenti, soprattutto nelle due
battaglie di Bassignana, il 27 settembre del 1745 (austro-piemontesi
contro franco-spagnoli) e il 12 maggio 1799 (Austriaci e Russi contro
Francesi). Anche diversi gruppi di briganti e raggruppamenti locali, che
lottano clandestinamente prima contro l’invasione sabauda e poi contro gli
occupanti francesi, bazzicano o trovano rifugio in questo percorso.
È più avanti chiamata anche “Strada di Napoleone” (solo
verosimilmente, poiché probabilmente è l’unico condottiero che pur trovandosi
nella zona non l’ha percorsa). Invece è proprio a Valenza nella villa Voglina (sontuosa tenuta progettata
dall’architetto Filippo Juvarra e realizzata a cavallo tra 1678 e 1736), tra Strada Serra e
Betania, che nel 1800 Napoleone Bonaparte stabilisce il suo Quartier generale e
la sua fortezza strategica. Riposa in una delle 32 stanze del nobile
edificio preparando l’offensiva contro gli austriaci a Marengo. L’egemone astro
imperiale era già stato a Valenza nel 1796 (battaglia di Lodi) e ritornerà in
breve visita nel 1805 (Alessandria-Valenza-Casale).
D’altra parte vi sono anche altri molteplici fatti oscuri e sanguinosi che
si sono ripetuti su questa nostra via di campagna (chissà quante volte ignoti
soldati hanno trovato ospitalità, anche non in modo pacifico, nelle case che
sorgevano lungo la Serra), come i tanti saccheggi compiuti verso alcuni
sfortunati del luogo rendendoli spesso persino pezzenti a vita.
Vale la pena ricordare pure che durante
la Resistenza questo percorso abbandonato è sovente utilizzato con cautela dai
nostri combattenti per posizionamenti e ricoveri. Nel frattempo è percorso
anche da clandestini per fare arrivare viveri e rifornimenti a questi
partigiani.
Oggi le associazioni e le amministrazioni locali stanno lavorando per valorizzare nuovamente questa strada proiettando il sentiero verso il crescente interesse per il TURISMO LENTO.
PROSSIMI APPUNTAMENTI
ANELLO DI VALMADONNA
ANELLO DI RIVARONE
ANELLO DI SAN SALVATORE MONFERRATO
nei prossimo articolo troverete tutte le date così da poter programmare la vostra esperienza sulla STRADA SERRA.
Venerdì mattina 6 gennaio ore 10 sarò impegnato in un escursione per la promozione della STRADA SERRA DEL MONFERRATO,
Partenza dal Parcheggio di Pavone Alessandrino alle 10, ritrovo ore 9.45 per un bel collinare tra i comuni di Pietramarazzi e Montecastello sul sentieri 607.
Il progetto vedrà tre uscite ad anello lungo il tratto del sentiero 607 anche detto di Napoleone.
Il 31.12 mi sono avventurato in uno dei parchi che più amo a poca distanza da dove abito. Negli scorsi articoli ho raccontato del Monte Tobbio, del sentiero che porta ai Laghi della Lavagnina, oggi di quello che va da Capanne di Marcarolo a Capanne Superiori, al Lago Nero per ritornare ad anello a Capanne seguendo il sentiero 408.
In questo periodo dell’anno solitamente da queste parti si trova la neve, oggi purtroppo dobbiamo accontentarci di nebbia e pioggerellina che nonostante tutto aiutano i laghi che tanto hanno sofferto in estate la siccità.
Il percorso molto bello va dai pratoni a lunghi crinali di pietra per giungere alla DIGA BADANA, poi una piccola deviazione mi porta a seguire il Lago Nero e ad arrivare al Lago Superiore del Gorzente. Lo spettacolo della foschia sull’acqua e il rumore costante dei rigagnoli che scendono a valle mi accompagna per questo tratto che funge da piccola deviazione al mio percorso.
Giunto alla diga del Lago ritorno indietro e riprendo il sentiero 408 che mi porta passando tra i boschi di castagno e noccioleti, faggi e pini al parcheggio di Capanne.
Il rientro al parcheggio della locanda degli olmi passa davanti alla chiesa del paese lungo la strada provinciale asfaltata.
Bel giro per concludere il 2022 e affacciarmi al 2023 con una nuova escursione da proporre ai miei camminatori.