GIRO DEL NIZZA 2022

Nella giornata del 24 aprile, sono stato impegnato, invitato dai ragazzi de #ilgrandecamminodelmonferrato in una bella escursione di 9 km tra i filari dei vigneti di AGLIANO (AT) e tre cantine inserite nel circuito del Giro del Nizza 2022.

Facente parte dell’organizzazione anche lo Slowfood Alessandria.

E’ stata una bella esperienza conoscitiva del territorio nicese, con finalità enograstronomiche, ci ha permesso di conoscere i vini locali, sempre più rinomati e raffinati.

Gli escursionisti hanno potuto degustare i vini del Nizza ed ammirare il paesaggio Monferrino, osservare piante e fiori caratteristici di queste zone e scoprire la storia di Agliano Terme.

L’origine latina di Agliano è dimostrata da alcuni reperti archeologici ritrovati sul luogo, per esempio la lapide incisa in onore di Antonio Scapula, probabilmente lo stesso inviato in Britannia verso la metà del I secolo d.C. al fine di sedare un’insurrezione. L’iscrizione fu rinvenuta nelle fondamenta dell’antica Chiesa dei SS. Michele e Bovo.

Gli storici di Agliano giudicano il Medioevo come l’epoca di maggior interesse.
La notorietà di Agliano ebbe inizio con la terza casata dei signori di Agliano: Bonifacio di Agliano, figlio di Belda e di Guglielmo di Moncucco, sposò la vedova di Manfredo I Lancia, che trasferendosi ad Agliano portò con sé la figlia Bianca avuta dal primo marito. L’imperatore Federico II di Svevia, colpito dalla splendente bellezza di Bianca, se ne innamorò perdutamente e, nonostante fosse già ammogliato, ebbe da lei tre figli: Costanza (1230 -1307) che sposò Giovanni III Ducas Vatatze, imperatore d’Oriente, Manfredi (1232 – 1266) poi succeduto al padre al governo del regno di Sicilia e Violante (1233-1264) che andò in sposa a Riccardo Sanseverino conte di Caserta.

Nel 1531 Agliano passò ai Savoia. Nel 1629 la popolazione del paese fu decimata dalla peste, mentre a causa degli spagnoli si deve la definitiva distruzione del castello, già assediato dalla famiglia Solaro di Asti nei primi anni del XIV secolo, ed in seguito ricostruito grazie alla nobile famiglia astigiana dei Guttuari, a lungo feudataria.


Sui ruderi del castello fu edificata la chiesa di San Pietro, successivamente demolita nel 1770. Sulla piazza del paese, da cui si può godere un suggestivo panorama dell’Astesana, sorgono due chiese: per prima si incontra la parrocchiale di San Giacomo Maggiore, costruita per sostituire le tre precedenti intitolate a San Michele, a San Pietro e a San Gaudenzio. Venne successivamente riedificata nel 1657 da tutta la comunità dopo la distruzione del precedente edificio dovuta agli spagnoli. Al suo interno si possono osservare numerosi altari in marmo policromi, costruiti verso la metà del Settecento, e il pregevole crocefisso ligneo quattrocentesco.

Poco distante possiamo trovare la Confraternita di San Michele risalente all’epoca barocca, attualmente sconsacrata.In piazza Castello è possibile ammirare la Torre del Antico Castellano che risiedeva lì. Quella torre attualmente è visitabile ed è di proprietà dell’acquedotto,

Nella frazione Molizzo, situata a nord vicino al comune di Montegrosso, sorge su una collina, circondato da cipressi secolari, il santuario dell’Annunciazione, originariamente sede di monaci eremiti. L’origine del toponimo della frazione, secondo alcuni storici, potrebbe essere collegata a qualche esponente della famiglia Giordano di Agliano che nel principato del Molise, nel Regno di Napoli, ebbe incarichi ed onori.Vicino alla frazione Monsarinero è possibile ammirare la chiesa di S. Sebastiano e Bovo.

La chiesa sorge su un antico cimitero di origine romana (individuabile per ritrovamento di una lapide). La frazione probabilmente prende il nome dalla chiesa demolita di San Michele e Bovo dove fu edificata l’attuale chiesa.

Prossimi appuntamenti a Maggio con un’escursione nel Basso Monferrato IN UN TOUR DI CASTELNUOVO CALCEA in attesa che si risolva il problema della peste suina e si possa tornare nell’Alto Monferrato.

I MIEI PERSONALI COMPLIMENTI ai ragazzi del GrandeCamminodelMonferrato che stanno lavorando bene sul territorio e si stanno facendo promotori di molte iniziative per integrare e migliorare la rete di produttori locali al fine di far conoscere il Monferrato in tutta Italia.

Grazie

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