A distanza di 3 anni sono ritornato a percorrere uno dei sentieri che uniscono il PIEMONTE alla Valle d’Aosta con la partenza dal Santuario di Oropa.
Purtroppo la linea della Funivia non è più adatta per regolamento al trasporto di persone ed è andata in dismissione visti i costi esagerati per rifare completamente l’impianto quindi per salire alle vette sopra il Santuario i turisti devono armarsi di buona volontà e seguire i sentieri che partono dal Piazzale antistante il Santuario nella Basilica Alta.
Sono un pò combattuto nella valutazione di questa “assenza” e non possibilità di arrivo in quota con la Funivia. Se da una parte sono dispiaciuto per l’economia locale che perde un bell’indotto con perdita anche di posti di lavoro per i ristoratori e i gestori degli impianti, dall’altra sono sicuro che ne guadagna la natura, visto che chi arriva sopra lo fa non per i selfie ma per l’amore che ha nel camminare e nel vedere i paesaggi montani.
Vero è che senza funivia, gli anziani o persone con difficoltà motorie si devono limitare parecchio e questa è una sconfitta per tutti.
In questa escursione si parte dal parcheggio del Santuario e si segue il sentiero D13 – Per piacere mio personale ho preso la deviazione del D13a che passa nel bosco e si ricongiunge al D13 alla cappelletta che ricorda l’inizio della PROCESSIONE DI FONTANAMORA.
Qui siamo tra la zona definita dei PRA e dell’Alpe Pissa, dove si racconta già dal 1585 file di pellegrini si ritrovavano per la processione verso la Valle d’Aosta. Le richieste votive erano per combattere la PESTE, le SICCITA’, le invasioni degli insetti nocivi, le GUERRE,.
Si sale quindi per il sentiero sino a raggiungere il RIFUGIO ROSAZZA e da qui la zona dell’arrivo della Funivia e dei Cestelli che portavano al Monte Camino.
Proseguendo dal Rifugio dove si può bere un buon caffè, si sale lungo il sentiero D21 verso il Monte Camino e poi D22 alla deviazione verso la Vallè che porta al COLLE DELLA BALMA.
il colle è a 2304 m.s.l.m. ed è lo spartiacque tra Biellese e Valle dell’Lys. E’ l’unico valico di collegamento tra Biellese e la Valle e da qui probabilmente i Gallo Celtici sono arrivati e poi si sono spinti verso le pianure tra la fine del V secolo e inizio VI.
Da qui si segue a questo punto la sentieristica della Valle Gialla con il sentiero numero 2 si scende verso il Rifugio che costruito nel 2006 è un esempio di architettura abitativa integrata nel territorio.
Dopo circa 3 ore e un dislivello positivo (a salire) di 1041 metri e negativo 213 si giunge al Rifugio per gustare lardo e miele con vista sul lago sottostante.
Da qui passa il Tor de Geants nota competizione di TRAIL RUNNING che percorre per intero l’alta via 1 e 2 con partenza e arrivo a Courmayer.
Il ritorno scelgo di farlo ripercorrendo la stessa strada., ma se si ha voglia e attenzione si può salire dal Colle della Balma al Monte Camino e poi scendere verso Oropa riprendendo il sentiero D21.
Al termine ad Oropa passo dal mio amico pastore a recuperare il Burro di Malga e una toma d’Alpeggio.
Lungo il bel percorso ho trovato alcuni laghetti e da buona guida ambientale ho cercato, visto il periodo, i girini e come da foto sopra li ho trovati. Condivido quindi con voi le informazioni su questa fantastica creatura, la sua nascita e la sua evoluzione sino a diventare rana.
La rana, come la maggior parte degli anfibi, depone le uova nelle acque degli stagni e acquitrini. Quando queste si schiudono, ne escono i girini, larve simili a piccoli pesci, che respirano attraverso le branchie, hanno una lunga coda e si nutrono di alghe.
Dopo qualche settimana al girino spuntano le zampe posteriori (prometamorfosi) e successivamente quelle anteriori; nel frattempo la coda si accorcia fino a scomparire e si formano i polmoni. Branchie e coda vengono assorbiti attraverso un processo di autodigestione. Il girino si è così trasformato in una rana e può cominciare la sua vita terrestre, durante la quale si nutrirà di insetti e vermi e starà sempre a contatto con l’acqua. La metamorfosi è regolata da un complicato equilibrio di ormoni secreti da ghiandole diverse: la tiroide e l’ipofisi, quest’ultima posta alla base del cervello.
La prometamorfosi è scatenata dall’ormone della tiroide, la tiroxina. Al termine della prometamorfosi la produzione di tiroxina diventa insufficiente: interviene allora l’ipofisi che secerne un ormone che stimola la tiroide facendole secernere una quantità maggiore di tiroxina. Sotto l’influenza di questa maggiore scarica di ormone tiroideo, la metamorfosi si compie rapidamente.
IL BELLO DI ESSERE GUIDA E POTER ACCOMPAGNARE è la BELLEZZA DI TRASMETTERE AGLI ESCURSIONISTI INFORMAZIONI SULLA NATURA E SUL TERRITORIO solo così ritengo che gli escursionisti si possano sensibilizzare al rispetto, all’amore e alla conservazione del nostro pianeta.
🙂